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Organizzato dalla Fondazione LaBiennale di Venezia, il Carnevale dei Ragazzi è stato uno degli appuntamenti importanti della carnevale veneziano che si è concluso martedì 17 febbraio scorso.

Nel suggestivo contesto dell’Arsenale, Il Carnevale dei Ragazzi, giunto alla sua sesta edizione, ha visto tra i protagonisti anche la Turchia con concerti di musica tradizionale anatolica, offerti dal Coro Polifonico Statale di Ankara e laboratori di marmorizzazione della carta, meglio conosciuta come Arte Ebru.

La tecnica di marmorizzazione della carta consiste nel ricreare su foglio le venature e l’efetto marmoreo. I colori, rigorosamente naturali, vengono disposti sull’acqua, dove si formano veri e prorpi disegni,  per poi essere trasferiti sulla carta attraverso una delicata tecnica di fissaggio del colore.

Presente in molte culture, da quelle dell’est asiatico, al medio oriene e anche in Europa, tale tecnica trovò un fiorente sviluppo proprio in Turchia durante l’impero Ottomano a partire dal XVI secolo ed oggi è conosciuta come Ebru Sanatı (Arte Ebru). Si ritiene che il primo esempio dell’Ebru ottomana risalga al 1540 con la trascrizione di un testo del poeta Arifi mentre la tradizione contemporanea, tuttora in voga, risalirebbe al diciannovesimo secolo, con una serie di maestri associati a una corrente dell’ordine Sufi Naqshbandi che si sviluppò a Sultantepe, vicino a Üsküdar.