È un piccolo paese della Val di Fassa (Trento) e conta poco più di 2.600 abitanti ma ha un profondo legame con la Turchia. Moena, questo piccolo comune collocato ai piedi delle Alpi trentine, ospita infatti un borgo denominato proprio “Turchia”.

Moena Turchia
Immagine: Omar Cecchi su Quora

Da dove derivi il nome non è del tutto chiaro ma se si domandasse a uno dei residenti, non sarebbe difficile sentirsi raccontare la storia del Turco. La leggenda, infatti, narra che nel 1683, anno dell’assedio di Vienna da parte dell’Impero Ottomano, un soldato turco che era riuscito a fuggire dalla cattura da parte dell’esercito austriaco, raggiunse Moena. Il soldato, ferito e in fin di vita, venne soccorso dagli abitanti del borgo che lo curarono sino alla guarigione. Il Turco, quindi, decise di stabilirsi definitivamente nel paese proprio in questo rione che prese poi il nome di Turchia.

Il legame stretto con questa leggenda o storia è talmente radicato che annualmente, nel mese di Agosto, si tiene una cerimonia commemorativa di questo evento in cui la popolazione di Turchia, sotto l’ombra della bandiera Turca, dedica una sfilata alle proprie origini “Turche” attraverso costumi tipici della cultura ottomana.

La siflata di Turchia
Immagine: Omar Cecchi su Quora

Un’altra tradizione è quella della “Bastia” di Turchia. La Bastia è una cerimonia della tradizione della Val di Fassa organizzata per ogni ragazza data in sposa a un uomo di un altro rione o un altro paese. A Turchia, lo sposo viene scortato da soldati e donne in costume ottomano per raggiungere il rione e chiedere al sultano il permesso di poter prendere la ragazza della zona.

La bastia di Turchia
La cerimonia della Bastia di Turchia. Lo sposo chiede al sultano il permesso di prendere la futura moglie. (Foto: Omar Cecchi su Quora)

La Festa di Turchia

La Festa di Turchia, organizzata dal “Grop de Turchia” in collaborazione col Comune di Moena, è diventata negli ultimi anni un evento molto amato e di forte richiamo. Per l’occasione viene allestita un’enorme porta per ciascuna entrata del quartiere e ogni casa e fienile sventola con orgoglio la bandiera turca. La festa ha inizio il venerdì sera e prosegue per tutto il fine settimana. Il sabato si può assistere alla sfilata dei Turchi per le vie del paese che vede protagonista il sultano seduto su un trono trascinato da schiavi e seguito da donne in abiti orientali e bambini.

2 Commenti

  1. è una trovata turistica che è diventata più grande della leggenda stessa. Scrivere che “in un piccolo angolo della Val di Fassa, in provincia di Trento, una popolazione di “Turchi” orgogliosi della propria storia ottomana” è francamente una esagerazione oltre che essere del tutto inesatto. Primo perché la leggenda è su un solo giannizzero che si stabilì là e i giannizzeri in origine non erano neanche turchi ma cristiani balcanici rapiti da ragazzini e costretti a convertirsi.

  2. Gentile Dario,
    se nota nel sottotitolo la parola Turchi è tra virgolette per esagerare volutamente. Nell’articolo, poi, si dettaglia la tradizione e le usanze di Moena in relazione a questa leggenda che viene riassunta nell’articolo. Le origini del Giannizzero non sono note, ma storicamente per la popolazione locale era “Il Turco”, da cui poi è discesa tutta la tradizione.

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