Italia Tour - Venezia

(Turismo Italia) Giovane, benestante e di cultura elevata; viaggia principalmente per motivi di svago e preferisce attività culturali e sportive. Questo il profilo medio degli oltre 232 mila turisti turchi che, nel 2013, hanno scelto l’Italia come destinazione dei suoi viaggi, contribuendo a posizionare il Bel Paese come  sesta destinazione di viaggio preferita dai Turchi.

A rilevarlo è il rapporto congiunto 2015 realizzato dall’Ambasciata e Consolati d’Italia in Turchia ed Enit, l’Agenzia Nazionale per il Turismo che evidenzia anche come nel 2013 il flusso turistico dalla Turchia all’Italia sia diminuito del 6,6% rispetto all’anno precedente, in controtendenza al trend generale che, invece, ha registrato un aumento del flusso turistico all’estero.

Infatti , secondo quanto riportato nel rapporto basandosi sui dati riportati dal TÜİK (Istituto di statistica turco), ammontano a 8.011.654 i turisti turchi che nel 2013 hanno visitato Paesi stranieri. Di questi 686.377 d’età compresa fra 15 e 24 anni, 3.798.761 d’età compresa fra 25 e 44 anni, 2.479.636 di eta’ compresa fra 45 e 64 anni e 479.640 over 65 anni.

Le principali destinazioni dei turisti turchi nel 2013 sono state: la Georgia (1.164.100 visitatori), la Bulgaria (653.640), la Grecia (598.936), l’Azerbeijan (365.167), la Germania (315.384), l’Italia (232.030), l’Iran (203.039), la Russia (114.966), gli Stati Uniti (103.753) e l’Ucraina (89.474).

Il profilo del turista Turco  in Italia

Come detto, sul totale dei turisti turchi recatisi all’estero nel 2013, 232.030 hanno scelto come destinazione l’Italia. Di questi 18.520 sono d’età compresa fra 15 e 24 anni, 104.812 d’età compresa fra 25 e 44 anni, 80.361 di eta’ compresa fra 45 e 64 anni e 28.338 over 65 anni. Il 53% di questi Sono in possesso di laurea e la quasi totalità dispone di un reddito medio (59%)  e alto (36%).

Inoltre il turista Turco ha, generalmente, una educazione elevata. Infatti il 65% ha una laurea (52%) o un titolo post-laurea (13%) che si riflette anche nelle motivazioni del viaggio, dove il 78% dichiara di andare in Italia per “attività di svago, attività sportive e culturali”.

Complice anche un cambio non proprio favorevole e un potere d’acquisto spesso limitato a causa dell’inflazione, preferisce usufruire di pacchetti di viaggio che gli consentono di raggiungere più mete, rispetto al viaggio individuale. Mentre la maggioranza, anche per via della scelta del pacchetto di viaggio, alloggia in albergo, una nicchia interessante, seppur non numericamente numerosa e probabilmente collegata ai viaggi individuali, sceglie di affittare casa.

Le mete Italiane

Le mete italiane attualmente privilegiate sono ancora Venezia, Roma, Firenze e Milano, ma – si legge nel rapporto – “rimane viva negli operatori locali la convinzione che esista un ottimo margine per la promozione di nuove località quali quelle costiere della Campania e delle Marche, la riviera romagnola, il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia, la campagna dell’Italia centrale (in particolar modo Umbria e Toscana), la regione lombarda dei laghi nonché le principali località sciistiche alpine e appenniniche. Esistono inoltre alte potenzialità per tour tematici, come, ad esempio, arte rinascimentale, gastronomica, agriturismo, cucina, lusso (museo/fabbrica di Ferrari, Lamborghini, Gucci, Bulgari) outlet.

Rischi e opportnuità

Il brand Italia è ben conosciuto in Turchia, grazie anche alla notevole presenza di imprese italiane (circa 800) sul territorio e viene associato ai concetti di alta qualità, stile e capacità di vivere bene. A riprova di questo vi sono i numerosi tentativi di imitazione di prodotti italiani e la tendenza ad attribuire nomi italiani a prodotti gastronomici, di arredamento ed anche ad aziende turche. Vi e’ poi uno spiccato interesse per la storia e la cultura dell’Italia. Non mancano pubblicazioni di autori Turchi, ad esempio, sul cinema Italiano e la storia d’Italia e le TV, private e pubbliche, costantemente promuovono le località anche dell’Italia minore, racconatndone la storia, i luoghi e i prodotti tipici.

Esiste, tuttavia, un problema di collegamento tra la penisola anatolica e quella italiana. Sebbene in crescente aumento il numero di collegamenti, tra gli ultimi quelli verso Catania (di cui abbiamo parlato anche noi) e Pisa, il punto di partenza dei voli, quasi esclusivo, è Istanbul, fatta eccezione per Bodrum su cui, nel periodo estivo, si effettuano voli charter. Ciò rende lungo e difficoltoso raggiungere l’Italia dalle parti del paese più distanti e che, economicamente, stanno registrando il più alto tasso di sviluppo e, quindi, una maggiore capacità di spesa. Per il 2015 si parla di una tratta diretta da Izmir verso Milano da parte di SunExpress, ma ancora non si hanno informazioni precise.

Se quello dei collegamenti è un problema non direttamente imputabile alla promozione turistica italiana, altro discorso vale per altri punti di debolezza rilevati nel rapporto: scarsa presenza italiana, pubblica e privata, alle manifestazioni fieristiche nel settore del turismo, l’assenza di una rappresentanza ENIT in Turchia ma, soprattutto, una scarsa qualità di servizio del sistema alberghiero, spesso considerato costoso e non all’altezza del prezzo richiesto.

Una opportunità, invece, è rappresentata dalla crescita di utilizzo di Internet nel territorio turco. Pur raggiungendo, oggi, una penetrazione del 45% sul totale della popolazione (principalmente collocata nelle tre principali città: Istanbul, Ankara e Smirne), il cittadino turco è massiciamente presente sui social network. E’ Infatti ai primi posti per utilizzo di Facebook e Twitter. A questo si aggiunga che, molto più di altri paesi, è maggiormente predisposto agli acquisti on-line e all’utilizzo della rete come strumento di raccolta informazioni e scelta di prodotti.

La Turchia, quindi, per motivi culturali ed economici, è un potenziale bacino per il Turismo Italiano che, ad oggi, sta sfruttando solo marginalmente questa nicchia di mercato, basandosi solamente sugli effetti del brand Italia, ma senza compiere azioni puntuali per il potenziamento di questo settore.

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