Americano, quarantenne, ha un reddito tra i 25 e i 50 mila dollari. E’ manager. Questo è il profilo di chi sceglie la Turchia come destinazione del proprio espatrio. E’ quanto emerge dal rapporto Expat Insider 2015 realizzato da Internations, il principale portale di comunità per gli espatriati che oggi conta 1 milione di iscrtti in 390 città del mondo.

Secondo quanto emerge dal rapporto, la percentuale di uomini e donne expat sono pressoché identiche, 51% per le donne e 49% degli uomini, che in media hanno 42 anni. Il 29% degli expat in Turchia ricoprono posizioni manageriali, mentre il 14% lavorano in ambito educativo come insegnanti/ricercatori/accademici ed il 9% sono pensionati. Tra chi lavora, il 26% opera nel settore della educazione/ricerca/traduzioni, l’8% nel settore manifatturiero e un altro 8% nel settore media/pubblicità/editoria.

Il 27% può contare su un reddito compreso tra i 25 e i 50 mila dollari all’anno, il 15% tra i 12 mila e i 25 mila dollari, mentre un 12% dispone di meno di 12 mila dollari all’anno. Il 14% (la percentuale più alta) ha scelto la Turchia come destinazione per motivi di cuore mentre il 9% per una migliore qualità della vita. Prima di partire, hanno valutato principalmente il costo della vita (47%), il clima e il tempo (41%) e la sicurezza personale (27%).

Rapporti umani

Per quanto riguarda la soddisfazione, il 69% è generalmente soddisfatto della vita nel paese in particolare per aver trovato persone amichevoli e una generale facilità nel fare nuove amicizie, anche se molti lamentano la difficoltà di inserirsi quando non si parla la lingua, ritenuta difficile da apprendere da 3 stranieri su 5.

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Sicurezza

Sebbene la maggioranza (61%) abbia una percezione positiva della sicurezza personale, il 25% ritiene che il paese non sia stabile politicamente e questo genera preoccupazione.

Lavoro

Solo il 51% degli intervistati sono soddisfatti del proprio lavoro ed il 64% non trova affascinante la prospettiva di lavorare in Turchia tanto che solo il 48% giudica positivamente l’economia del paese. Nell’indice della Bilancia Lavoro-Vita realizzato da Internations, la Turchia si colloca nella parte più bassa della scala, perché il 40% non è soddisfatto del lavoro e il 29% trova sbilanciato il rapporto lavoro-vita. Ciò nonostante, generalmente sono soddisfatti della retribuzione e del costo della vita favorevole (Il costo della vita meriterebbe un ragionamento più approfondito. Intanto consiglio di leggere questo: “Vivere in Italia costa meno).

Figli, poca scelta e costosa

Altro tasto dolente è la gestione dei bambini che, secondo gli expat, impone costi aggiuntivi.  Per l’assistenza all’infanzia, il 38% critica la scarsità di opzioni e oltre la metà (53%) la difficoltà di permetterselo. Relativamente all’educazione, il 51% dei genitori non considera sufficienti le opzioni e il 61% le trova troppo costose. Il sistema educativo è approvato solo dal 49% degli expat con figli, contro una media mondiale del 65%. Generalmente il 62% degli expat in Turchia sono soddisfatti della loro vita familiare, contro una media mondiale dell’81%.

Scarica il rapporto completo: Internations’ Expat Insider 2015.