La Turchia sarà presente alla BIT di Milano dall’11 al 13 Febbraio, da dove ripartirà per sostenere il settore turistico, provato lo scorso anno dal periodo turbolento dovuto alla situazione siriana, al clima elettorale e gli attentati.

Turismo, Turchia al Bit di milano

Il 2015 ha rappresentato per il paese un anno problematico che si è concluso con un calo a livello nazionale del -1,61%; un dato definito “lieve calo”, in una nota dell’Ufficio Cultura e Turismo dell’Ambasciata Turca in Italia. In effetti la flessione inferiore al 2% può essere considerato un successo, nonostante la campagna negativa di cui è stato oggetto il paese e gli eventi che lo hanno interessato lo scorso anno.

Tuttavia, la situazione forse è un po’ più preoccupante di quanto possa mostrare il dato percentuale. Infatti, secondo i dati rilasciati dall’ente statistico Türkstat, a fronte di una “lieve” flessione negli arrivi, i ricavi del settore sono diminuiti del -8,3% e, solo nel periodo tra Settembre e Dicembre, del 14,3%. Sul fronte del numero di arrivi internazionali, il mese di Dicembre ha registrato -7,29% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.  Gli operatori turistici ritengono che il 2016 potrebbe, nella migliore delle ipotesi, replicare il dato 2015 ma in molti temono una ulteriore contrazione [Hürriyet Daily News]. Intanto sarebbero già 1.300 gli hotel in vendita [Today’s Zaman].

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Per far fronte a questa eventualità il Ministero della Cultura e del Turismo Turco avvierà alcune iniziative a sostegno della domanda: da un lato attraverso degli aiuti economici alle compagnie aeree e ai tour operator; dall’altro attraverso l’arrichimento dell’offerta paese. Infatti, alle punte di diamante tradizionali, quali Istanbul e Cappadocia, programmi specifici saranno attuati per la costa egea e mediterranea con mete quali Izmir, Bodrum e Antalya. Proprio queste ultime due sono da sempre storiche destinazioni del turismo russo e, a causa della recente crisi con il paese di Putin, quelle per cui si teme un duro contraccolpo nell’anno appena iniziato.

Turismo Italiano in Turchia: -27,2%

Un dato preoccupante riguarda il turismo dall’Italia. Lo scorso anno il flusso turistico dal Bel Paese si è ridotto del -27,2% rispetto all’anno precedente quando, comparato con il 2013, aveva già registrato un -4,3%. Il 2015 è stato il secondo anno consecutivo di riduzione delle visite dall’Italia. Il 2013, invece, rispetto all’anno precedente, aveva fatto segnare un seppur leggero incremento degli arrivi dal bel paese.

In termini di andamento, il turismo dall’Italia è stato in questi anni in linea con i flussi generali anche di altre nazionalità quali Francia e Russia, fatta eccezione per la Germania che, in controtendenza rispetto al dato nazionale, negli ultimi due anni ha fatto registrare un trend positivo.

Variazioni flussi turisti stranieri in Turchia 2010-2015
Variazioni flussi turisti stranieri in Turchia 2010-2015

1 Italiano su 5 sceglie Izmir come destinazione

Izmir (Smirne)  sta soffrendo un particolare calo delle presenze italiane già da qualche anno. Ha chiuso il 2015 con circa il 44% in meno di visite dallo Stivale, nonostante proprio quest’anno, in occasione dell’EXPO di Milano, fossero stati attivati voli diretti da Milano e Roma da parte della compagnia turca Sun Express [Leggi anche: Sunexpress, partono i collegamenti con Roma e Milano]

Turismo Italiano Contrib. Izmir 2010-2014 Distr. Anno (Dati Reali)

Negli ultimi cinque anni, 1 Italiano su 5 in media ha scelto Izmir come destinazione. Tuttavia è opportuno rilevare come il 2015 abbia fatto segnare un brusco abbassamento, con solo il 14% degli Italiani in arrivo alla perla dell’Egeo.

I dati storici mettono in evidenza che Izmir diventa meta preferita nei periodi prmaverili, estivi e autunnali, in particolare Luglio, Settembre e Ottobre, mentre la presenza italiana si riduce drasticamente in quelli invernali (da Dicembre a Marzo).

Contributo di Izmir al Turismo Italiano. Media mensile periodo 2010-2014
Contributo di Izmir al Turismo Italiano. Media mensile periodo 2010-2014 (Media)

Negli ultimi cinque anni, il turismo italiano nella perla dell’Egeo nel complesso è quasi dimezzato, registrando delle oscillazioni che, a partire dal 2014, si sono consolidate in un trend negativo portando la riduzione nel periodo 2010-2015 a -48,32%.

Turismo Italiano a Izmir (2010 - 2015)
Turismo Italiano a Izmir (2010 – 2015)

Il calo relativo al 2015, così come per il resto della Turchia, può essere imputato alla situazione politica del paese, aggravato dal fatto che proprio la città egea è stata il punto di partenza dei migranti siriani verso le coste greche.

L’impatto dei media italiani sul calo turistico

Un contributo importante a questi pessimi risultati è da imputare, in parte, al sistema di informazione italiano che, in particolare dal 2013, ha rappresentato e continua a rappresentare una Turchia ben distante dalla realtà di chi la vive.

Sebbene, come ha rilevato proprio un recente sondaggio condotto da Il Nuovo Levantino (e di prossima pubblicazione), tra gli Italiani residenti vi sia la percezione di un crescente autoritarismo, dall’altro è quasi inesistente il problema della sicurezza, nonostante gli attentati che hanno interessato il paese durante lo scorso anno.

Di certo la il settore turistico Turco si trova ad affrontare, oltre agli oggettivi problemi di relazioni internazionali, una questione di immagine che progressivamente, in particolare a partire dal 2013, la rende sempre meno una meta attrattiva per il vacanziero italiano ed europeo.

Non sarà facile far fronte a questa situazione e ricostruire la affidabilità che gli eventi di politica interna ed estera, aggravati da una stampa poco informata e votata più al rumore che all’informazione, hanno contribuito ad abbattere.

La massiccia presenza delle istituzionii tour operator e altri soggetti del turismo allo stand Turchia del BIT va nella direzione di voler stemperare l’immagine da “guerra civile” che è entrata nell’immaginario collettivo di molti. Ci vorranno comunque anni per recuperare il posizionamento del brand Turchia, in particolare verso l’Italia che, nonostante sia il quarto partner comemrciale della Mezzaluna, è tra i paesi con le peggior performance per il settore turistico.