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Fuori dai circuiti turistici di massa, collocata vicino a Yeşilhısar nella provincia di Kayseri, a 40 chilometri a sudest di Urgup e a 25 Km ad est dalla città sotterranea di Derinkuyu, Soğanlı e la valle che prende il nome dell’antico paese è una delle esperienze più interessanti che si possano fare in Cappadocia.

L’ingresso è a pagamento e costa 5 TL. Appena entrati si arriva nel piccolo paese di Soğanlı, un complesso di cui non è ben nota la datazione e che, dal 1953 è stato abbandonato a seguito di una normativa dell’allora Governo Turco che, per motivi di sicurezza impose di lasciare quelle case per trasferirsi in abitazioni più moderne nella vicina Yeşilhısar.

Entrando nel paese si trova, ormai vuoto, un albergo-ristornante in architettura moderna nato per i visitatori ma che, a causa del bassissimo afflusso turistico è stato costretto a chiudere, e una pensione (Emek Pansyionu), ancora oggi in attività, e ricavata dalle antiche case del paese fantasma. Una piccola pensione, composta da appena 5 stanze e organizzata come un Karavan serray, pensata per brevi pernottamenti ma dallo stile tipico della tradizione locale, pulitissima e adornata di tappeti. I letti, in alcune stanze, sono ricavati all’interno della pietra.

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La pensione oggi è gestita dalla famiglia di Mesude, una ragazza di poco più di trent’anni che con la sua laurea in lingue e le precedenti esperienze come bancaria, manda avanti tutta la struttura con la nonna Münevver (ma per semplicità si fa chiamare Mine) e la nipote, occupandosi personalmente di accoglienza pulizia e cucina: dalla tradizionale köy kahvaltısı – colazione di Paese fatta di marmellate fatte in casa, miele locale, formaggio, uova, salumi, olive – alla cena a base di piatti tradizionali – meze, zuppe, verdure, carni alla griglia e dolci.

Proprio Mesude ci ha detto che in quei giorni il paese è stato il set di una produzione cinematografica statunitense e la sera, dopo cena, ci ha portato a visitare il set, sorvegliato da altri membri della sua famiglia. Abbiamo risalito la collina, al buio, guidati solo dalla torcia che Mesude aveva portato con se e con cui ci faceva strada. Mentre salivamo, di tanto in tanto, chiamava suo cugino avvisandolo che stavamo salendo.

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Giunti in cima ci hanno accolto come se fossimo di casa. Nell’arco di due minuti hanno allestito un piccolo salotto, alla luce del fuoco acceso un po’ più in là e hanno iniziato ad offrirci tè e a raccontarci che, fino a qualche giorno prima, qui era come se si fosse trasferita tutta Los Angeles. Si tratta di una produzione americana sulla prima guerra mondiale e, orgogliosi, ci mostrano le foto delle riprese e del set. Sono in cinque a sorvegliare le attrezzature di scena, molte delle quali provengono dal museo di antropologia di Ankara.

Purtroppo quella sera il meteo non è stato favorevole, avremmo voluto trascorrere più tempo con loro ma il forte vento aveva portato le nuvole e mezz’ora dopo ha iniziato a piovere, costringendoci a rientrare alla pensione.

Le Bellezze della valle di Soğanlı

La valle di Soğanli ha una struttura a V, formatasi con terremoti e scosse telluriche, per poi essere modellata dall’erosione delle pioggie e del vento. La presenza di acqua nel fondo, ha fatto crescere rigogliosi diversi tipi di vegetazione ed in particolare pioppi. Sui pendii, durante la passeggiata di due chilometri, si possono scorgere coltivazioni di uva che, come in gran parte della zona, vengono coltivate a livello terra.

Lungo i crinali della valle si aprono innumerevoli caverne, alcune di formazione naturale, molte altre create nei millenni dall’uomo come abitazioni. Il numero di antri lascia immaginare una valle fortemente popolata. Alcuni di questi antri, durante il primo millennio dopo cristo, sono stati adibiti a chiesa. Ed è proprio qui, in questi luoghi così come in altre parti della Cappadocia, che prende vita il culto Cristiano, liberalizzato da Costantino nel 311 d.c.

La chiesa di Santa Barbara o Tahtalı Kilise

 

Si trova alla fine della valle ad ovest del villaggio. E’ una chiesa a singola abside e singola navata e presenta una volta a botte. Risale al decimo secolo d.c. e presenta numerosi ritratti di santi. Puntroppo lo stato di conservazione non è dei migliori ma lascia immaginare bene cosa dovesse essere all’epoca. Tra le opere rappresentate ci sono l’annunciazione, la natività ed il viaggio a Betlemme.

Karabaş Kilise

Si trova sul lato destro della valle a nord del villaggio. E’ caratterizzata da una navata, un apside e una volta a botte. Risalente all’XI secolo, è stata dipinta nei secoli con differenti tecniche e, tra le scene, mostra la Presentazione di Gesu al Tempio, la Tansigurazione, la Comunione degli Apostoli e ritratti di Santi.

Kubbeli Kilise

Molto diversa dalle precedenti è la Kubbeli Kilise, chiamata anche the Hidden Church (La Chiesa Nascosta) collocata a nord del villaggio. Qui si presenta una architettura molto avanzata. E’ costruita su due piani, ciascuno realizzato in epoche diverse, suddivisa da due file di colonne in tre navate.

Come visitare la Cappadocia

La Cappadocia, per la sua geografia e la sua storia, offre diversi percorsi di visita: da quello naturalistico, al trekking, allo storico. Tutto dipende da cosa si vuole fare e vedere. Tuttavia, l’esperienza che ho fatto in questi giorni, mi permette di consigliare di cercare di vivere il territorio nella sua interezza, cercando di entrare in contatto con le persone per scoprire la bellezza della ospitalità anatolica.

Il problema della lingua potrebbe non essere tale, se chi ti accompagna conosce sia l’Italiano sia il Turco e se, come è stato nel mio caso, è un Italiano come te che, quindi, riesce a farti inserire nella cultura locale partendo dalla conoscenza delle tue preferenze.

Se ti interessa un tour personalizzato, con una guida in Italiano e un percorso inedito all’interno della Cappadocia; se desideri conoscere non solo il territorio ma vivere nella cultura della Cappadocia, mandami una email e ti darò tutte le informazioni di cui avrai bisogno: cappadociatour@nuovolevantino.it