Smirne, la capitale dei giubbotti di salvataggio

Il business dei profughi siriani: “Smirne, la capitale dei giubbotti di salvataggio dei migranti verso l’Europa”. Con questo titolo la BBC, lo scordo 28 Agosto, raccontava di come nel centro della città molti negozi hanno completamente cambiato il proprio business per vendere giubbotti di salvataggio ai migranti siriani in fuga dalla guerra verso l’Europa.

Un business che, secondo quanto riportato dal NewYork Times, può far fare ricavi anche di 4.000 dollari al giorno. Un indotto che si aggiunge ai 2000 – 2.5000 euro, come ha raccontato da Gaetano Pecoraro su Le Iene, che ciascun migrante deve pagare allo scafista per poter fare la traversata.

Immagine: DailySabah.com

Stando ai dati riportati dal Governatore della Provincia di Izmir, Mustafa Toprak, sono 63.800 i siriani attualmente a Izmir, Un aumento del 7.000% se si tiene in considerazione che all’inizio del 2015 i dati parlavano di 1.000 siriani (cifra probabilmente sottostimata). Alcuni dati non ufficiali parlano anche di 100.000 persone che potrebbe essere una numero realistico se si tiene presente che il dato fornito dal Governatore si riferisce al censimento del 95% dei migranti.

Una vera e propria “invasione” che nei mesi scorsi – in particolare nel periodo del Ramadan – ha creato non pochi problemi in città, dove i profughi, non potendo trovare luoghi dove ripararsi, avevano occupato completamente la piazza di Basmane, a ridosso del Kültür Parkı, sede storica della fiera di Izmir prima dell’inaugurazione della nuova struttura di Gaziemir.

Un problema per il Turismo?

In attesa dei dati di settembre che potranno dare un quadro preciso sull’andamento della stagione, si è gia rilevato come il flusso turistico straniero in Turchia sia calato in Agosto del -2,88% e dello -0,89% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Per quanto riguarda Izmir, il calo ad Agosto è stato del -6,88% rispetto a luglio e del -3,44% comparato con lo stesso periodo del 2014. Le prime analisi condotte da Il Nuovo Levantino che saranno dettagliate nel rapporto del mese prossimo, evidenziano un calo del -9,89% nel periodo Giugno-Agosto rispetto all’anno precedente, dove, tra le nazionalità che contribuiscono maggiormente al flusso turistico, ad aver la medaglia nera dell’abbandono sono proprio gli Italiani il cui numero è diminuito del 54%.

Sicuramente la situazione politica e internazionale ha contribuito a queste performance deludenti ma, soprattutto per quanto riguarda Smirne, il trend di diminuzione dei flussi turistici è ben precedente al problema siriano nonostante gli sforzi compiuti dall’amministrazione sulla creazione di infrastrutture.