di Massimiliano Traina*

Il 12 dicembre scorso sono stato tra gli invitati al Forum sul lavoro tenutosi al Wyndham Grand İstanbul Hotel a Levent, dove ho avuto il piacere di presenziare, insieme a tanti amici italiani e turchi, al discorso del Presidente del Consiglio dei Ministri di Italia Matteo Renzi e del Primo Ministro turco Prof. Ahmet Davutoğlu.

Renzi in Turchia
Discorso di Matteo Renzi e Ahmet Daovutoğlu. Istanbul, 12 Dicembre 2014

Il Prof. Davutoğlu ci ha presentato la Turchia nella Sua realta’, ossia quella di una nazione forte e costantemente in crescita sia nei rapporti con l’Europa e con l’estero sia economicamente.

Il Presidente del Consiglio Renzi, dopo aver salutato il Sindaco di İstanbul definendolo suo ex capo in quanto questi era il Presidente dei Sindaci del mondo all’epoca in cui Renzi era Sindaco di Firenze, e dopo aver parlato degli ottimi rapporti fra l’Italia e la Turchia, ha concluso il suo intervento dichiarando che gli italiani devono rimanere affettuosamente legati al loro passato ed amare il loro futuro.

Entrambe le presentazioni, dopo circa un’ora di attesa, sono durate 15 minuti circa, ed alla fine di queste ho potuto riscontrare nella grande maggioranza dei presenti, disapprovazione e delusione. Tutti si domandavano il significato di quanto avevano ascoltato.

Non sono qui a discutere l’importanza dell’incontro fra Italia e Turchia che hanno così consolidato il già forte interscambio commerciale fra i due Paesi ed il rapporto di amicizia, non dimentichiamoci, infatti, che l’Italia è sempre stata a favore dell’entrata della Turchia in Europa, ma vorrei proporre un esperimento: ognuno di noi prenda un ragazzo italiano, fresco di diploma di maturita’ o di Laurea, e che si affacci ora al mondo del lavoro e gli dica “devi amare il tuo futuro”.

Ma quale futuro? Quali sono le sue reali possibilità dando per scontato che questi abbia tutte le capacita’ per affrontare ogni tipo di impegno lavorativo? Quali prospettive offre l’Italia al momento?

Il politichese, per definizione, é il linguaggio usato dai politici in quanto caratterizzato da oscurita’ e complicazioni che lo rendono incomprensibile ai piu’: oggi ne abbiamo avuto una dimostrazione esemplare.

Come si fa a parlare di futuro ad una nazione che fatica a sopravvivere e, sopratutto, come si puo chiedere di rimanere legati al “passato” quando proprio a causa dei governi sciagurati che abbiamo avuto, prima e seconda Repubblica, nessuno escluso, soffriamo oggi le disastrose conseguenze?

Quale é il termine ultimo che possiamo dare al futuro per poter tornare a vivere dignitosamente?

Perche’ non si parla mai del “presente” e delle difficolta’ che i nostri connazionali affrontano quotidianamente?

Sentiamo sempre parlare di grandi cifre di denaro, miliardi di dollari investiti in scambi commerciali, ma che fine hanno fatto quelle poche centinaia di euro che consentono il normale andamento della famiglia media italiana?

Non voglio tediarvi con considerazioni populistiche ma, io faccio parte del popolo.

L’italiano, purtroppo, è capace solo di giudicare chi, comunque, si adopera per noi, senza nulla fare, stando solo a guardare e ad aspettare il miracolo che nessuno puo darci.

Al Ministro Renzi faccio gli auguri piu’ sinceri di buon lavoro e do il grande merito di essersi fatto carico di un impegno difficilissimo da portare avanti.

Prendere le redini di un governo in questa assoluta situazione di crisi e la responsabilita’ del futuro dell’Italia, con tutte le inutili opposizioni politiche che remano contro di noi, comporta sforzi immensi, essere soggetti a tante critiche, ed il raggiungimento di un risultato finale che per quanto potra’ essere positivo non sara’ mai quello sperato.

Cosa mi sento di chiedere al Presidente Renzi? Concretezza ed onesta’ verso il Suo Popolo.

*Massimiliano Traina, romano, classe 1964. Per circa dieci anni ha lavorato come avvocato penalista per lo studio legale De Luca. Dal 2001 al 2004 lavora per lo StudioPLA, ossia Puoti Longobardi ed associati e dal 2004 ad oggi è partner al 50% dello stesso StudioPLA filiale di Istanbul. Assiste società italiane e straniere in Turchia e segue Clienti turchi con contenziosi in territorio italiano. E’ inoltre rappresentante per la Turchia della GFD (Global Fund Distribution).

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