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La Sacra Lancia è una delle reliquie più sacre del mondo della Cristianità. E’ la lancia con cui Gesù crocifisso fu trafitto dal centurione romano per accertarne la morte. Tale reliquia, di cui solo il Vangelo Secondo Giovanni ne parla, sarebbe custodita nella chiesa del Santissimo Rosario ad Alsancak. A darne notizia è il quotidiano Hürryiet Daily News che ha intervistato il parroco, padre Stefano Negro.

Il più antico riferimento alla conservazione della lancia come reliquia è presente nel racconto del pellegrino Antonino di Piacenza, il quale, intorno al 570, descrisse i luoghi santi di Gerusalemme, raccontando di aver visto nella basilica del monte Sion «la corona di spine con la quale Nostro Signore fu incoronato e la lancia che lo colpì nel fianco». Come evidenziato da don Negro, la lancia cambiò continuamente luogo. Infatti quanto nel 615 Gerusalemme fu conquistata dal sovrano sasanide Cosroe II, la punta in ferro della lancia, che era stata spezzata, sarebbe stata consegnata quello stesso anno a Niceta, che la portò a Costantinopoli e la depose in Aya Sofiya all’interno di una icona e, nel 1244, sarebbe stata data dall’Imperatore Latino di Costantinopoli, Baldovino II, al re Luigi IX di Francia, che la collocò, assieme alla sua reliquia della corona di spine, nella Sainte-Chapelle di Parigi. Durante la Rivoluzione Francese le reliquie furono trasportate alla Bibliothèque nationale de France, per poi scomparire.

Attualmente si contano diverse reliquie attribuite alla Sacra Lancia:

  • La Lancia Sacra di Ottone I, simbolo del Sacro Romano Impero, custodita presso il complesso dell’Hofburg di Vienna, di cui una copia fatta realizzare da Ottone III si trova a Cracovia;
  • La Lancia Sacra di Antiochia, secondo la tradizione ritrovata durante la Prima crociata, ed ora custodita nel museo della cattedrale di Echmiadzin, in Armenia;
  • La Lancia Sacra papale, donata a papa Innocenzo VIII dal Sultano turco Bayazid II, custodita a San Pietro in Vaticano;
  • La Lancia portata in Europa durante le Crociate da Luigi IX e conservata nella Sainte-Chapelle, poi andata persa durante la Rivoluzione francese.

Secondo quanto riportato da padre Negro, pur non essendo matematicamente certi della sua originalità, le ricerche condotte farebbero risalire la reliquia presente a Santissimo Rosario proprio al primo secolo dopo Cristo, il che farebbe coincidere la reliquia con il periodo della crocefissione.

La reliquia sarebbe stata in possesso dell’ordine domenicano sin dal 1300 in Armenia dove la comunità Cristiana aveva già raccolto molte reliquie. A partire dal 1600, la comunità domenicana venne ospitata a Istanbul durante l’impero Ottomano e da lì, nel 1720, si spostarono a Izmir portando la reliquia.