A chi pensasse che i “Camini delle Fate” in Turchia si trovino soltanto in Cappadocia, dovrebbe fare una passeggiata a pochi Km da Manisa, precisamente in Kuladokya.

Camini delle Fate - Manisa - Kuladokya

A chi pensasse che i “Camini delle Fate” in Turchia si trovino soltanto in Cappadocia, bisognerebbe dire di andare a fare una passeggiata a pochi Km da Manisa [distretto industriale nelle vicinanze di Izmir, nella regione Egeo, NdE], precisamente in Kuladokya. Difficile che non scappi una risata, ma bisogna sapere che i Camini fatati di questo posto incantato e ancora poco conosciuto sono i più antichi della Turchia.

La particolare stratificazione geologica e la componente vulcanica hanno permesso che il tufo, grazie all’umidità e agli agenti atmosferici, si modellasse in vere e proprie “opere geo-artistiche”.

Questo luogo “fatato” non esaurisce le sue attrattive soltanto nella maestosità delle sculture naturali, che farebbero ribollire la fantasia anche al più disincantato, ma questo è un territorio che davvero non si fa mancare nulla.

Infatti, poco distante dalla Kuladokya, c’è il geoparco di Kula, il primo in Turchia. Quest’ultimo si estende per 400 Km quadrati, uno spazio naturale dall’aspetto inospitale e quasi lunare, e dista soltanto 12 Km dall’omonimo paesino. È una terra vasta questa, dal clima mediterraneo e mite, ma che sembra ferma in un passato indefinito. Quando lo storico e geografo greco Strabone ci andò, al fine di una descrizione della zona che fosse veritiera e da inserire nella sua Geografia, chiamò questi luoghi Katakekaumene, cioè “terra bruciata”.

Camini delle Fate - Manisa - Kuladokya

Se ci si allontana dal cono del vulcano, in pochi minuti si può già raggiungere Kula Evleri, cioè il paesino di Kula. Sconosciuto alla maggior parte dei turisti stranieri, ma anche agli stessi turchi, questo posto conserva l’atmosfera e i colori del passato. Le case e le persone che lo abitano hanno l’odore del tempo quando si ferma. Non ci sono hotel o pensioni nel paesino di Kula, ma solo i suoi cittadini, dall’aspetto amichevole e contadino. Qui si creano ancora i tappeti a mano, a forza di nodi, e proprio dalle terre vicine viene esportata la più grande quantità di uva sultanina della Turchia.

Non è scontato conoscere Kula, e sapere della sua esistenza, e ancor meno è arrivarci. Per chi arriva in macchina è necessario imboccare la statale Izmir-Ankara che, a un certo punto, si interrompe e bisogna proseguire per sentieri molto mal messi e dalle saltuarie indicazioni. L’alternativa sarebbe affidarsi a un tour, informandosi alle agenzie specializzate.