Economia Turchia

Il nuovo anno in Turchia parte con una pioggia di aumenti che stanno allarmando il mondo dell’economia.

Se da un lato il governo ha mantenuto la promessa sul tanto atteso aumento dello stipendio minimo del 30%, dall’altro, a pochi giorni di distanza dall’annuncio, ha varato una serie di aumenti con l’obiettivo di coprire il 40% dell’aumento imposto.

Gli incrementi interessano diversi prodotti e servizi: dal tabacco agli alcolici, dall’elettricità agli smartphone, ai pedaggi autostradali alle tasse di proprietà e bolli sui veicoli.

PaeseValore (Miliardi di Dollari)
Germania16,9
Regno Unito10,3
Francia7,9
Italya7,6

Ad esempio, per i veicoli che hanno una vita da uno a tre anni e un motore tra i 1.300 e i 1.600 cc, la tassa sui veicoli a motore aumenterà da 945 TL a 997 TL, mentre per i veicoli con la stessa anzianità ma con una cilindrata compresa tra 1.600 e 1.800 passerà a 2.772 TL. Per le super lusso con cilindrata a partire dai 4.000, la tassa srà di 22.712 TL all’anno.

Sul fronte Passaporti, estenderlo per sei mesi costerà 11,70 TL (+6 TL rispetto al 2015) che aumenterà a 163 TL fino a 533 TL per estendere il passaporto da uno a cinque anni.

L’inflazione rischia di andare fuori controllo

Il pericolo più sentito dal mondo dell’economia turca è quello di una perdita di controllo sull’inflazione. A dicembre 2015 i prezzi al consumo sono cresciuti dell’8.81% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Sui 12 mesi l’incremento è stato del +7,67% anche a causa della perdita di valore della lira turca registrato nei mesi di Novembre e Dicembre. La variazione ha sforato le stime della Banca Centrale Turca di almeno l’1%, aprendo a un problema di credibilità della gestione economica del paese.

Secondo gli studi effettuati dal governo, l’aumento della tassazione dovrebbe portare a un incremento dell’inflazione compresa tra l’1,1% e il 2,2%. Alcune stime di società private, nella fattispecie dalla Oyak Investment, parlano di una inflazione che nel 2016 dovrebbe attestarsi tra il 7% e l’8%, senza escludere tuttavia che possa essere più alta a causa di un effetto a cascata sul rialzo dei prezzi al consumo.

Alcolici e mercato nero

L’incremento della tassazione sugli alcolici, che porterà inevitabilmente ad un incremento dei prezzi al consumo, rischia di sviluppare ulteriormente il mercato nero e di aggravare la sicurezza sociale. Infatti, anche se l’aumento dei prezzi dovrebbe portare a una riduzione dei consumi, in realtà sta spostando l’approvvigionamento verso la produzione illegale.

La fine del 2016 è stata segnata da un grande scandalo sulla produzione illegale di alcolici che ha causato la morte di 44 persone tra Izmir e Istanbul. Sul caso è stata avviata una operazione che ha portato all’arresto di undici persone solo a Izmir.

Il rischio percepito da molti osservatori è che, a causa dell’ulteriore aumento dei prezzi, il fenomeno della produzione illegale e quindi l’esposizione a rischio sanitario abbia un ulteriore sviluppo. Senza considerare il danno economico diretto (calo delle vendite, minor raccolta tributaria, rischio occupazione) e indiretto (costi sociali). La stima fatta sul contrabbando di sigarette, ad esempio, parla di un costo pari a circa 20 miliardi di lire turche.

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