La questione di #occupygezi ha sicuramente dato una battuta di arresto all’economia turca. Ad Istanbul numerosi concerti e attività sono stati annullati e anche gli alberghi stanno registrando cancellazioni.

Anche per Izmir il periodo è delicato. Sebbene rispetto ad Istanbul e ad Ankara la situazione è oggi molto più serena e nonostante i primi giorni della protesta e il caso dei 24 fermi per incitazione alla rivolta a mezzo social media, Izmir si appresta ad affrontare il voto per l’assegnazione dell’Expo 2020 che si terrà a Novembre.

Sino a qualche giorno fa Smirne era tra le favorite, data quasi ormai per vincitrice. Ma gli eventi di Gezi ora potrebbero cambiare lo scenario. Izmir fu candidata per l’expo 2015 ed arrivò finalista con Milano, che poi lo vinse. La città decise di riprovarci per il 2020, potendo contare anche sul sostegno dell’Italia e di altri paesi. Internamente ci fu un acceso dibattito politico ma alla fine il Governo Turco decise di appoggiare la candidatura con il vincolo che, comunque, sarebbe stata l’ultima volta. Izmir, infatti, è governata dal partito di opposizione CHP e per l’attuale governo è sempre stata una macchia nera, avendo sempre puntato a conquistarla ma non essendoci mai riuscito. Sulla questione EXPO, quindi, non si gioca solo una partita economica, ma anche una battaglia politica.

Assieme a Izmir sono candidate Dubai (Emirati Arabi), San Paolo (Brasile), Ayutthaia (Thailandia), Ekaterinburg (Russia). La vera competizione era con Dubai che ora potrebbe essere la favorita.