Sosyal hayat kampusu

Sarà per il fatto che il tema proposto da Izmir per l’EXPO 2020 è “Nuove Strade per un mondo migliore / Salute per tutti” o, più semplicemente, perché la prossima primavera si terranno le elezioni amministrative. Di certo è che la città metropolitana di Izmir sta investendo molto in iniziative per il miglioramento della qualità della vita.

Parallelamente agli investimenti sui trasporti, l’altro fronte è quello delle infrastrutture sociali. Il Sosyal Yaşam Kampüsü (Campo della Vita Sociale) è un complesso di oltre 65.000 metri quadrati che sarà realizzato nel comune di Buca entro 22 mesi. Volutamente appellato come Campus, il nuovo complesso sarà a tutti gli effetti un centro sociale comunale in cui saranno ospitati ristoranti, centri sportivi aperti e coperti, centri di riabilitazione per disabili e anziani, centri di formazione, centro per ragazzi e bambini al cui interno inoltre si avrà la possibilità di svolgere attività sociali, economiche e culturali.

Il tessuto sociale di Izmir

L’età media della popolazione di Izmir è di 34 anni, decisamente più elevata della media della popolazione turca che è di 30 anni. Inoltre la percentuale di anziani è dell’8,05% contro il 6,84% della Turchia. A questo si aggiunga che anche il tasso di natalità è significativamente più basso. Izmir infatti registra un tasso di natalità dell’1,75 contro il 2,53 del paese. Questo disegna uno scenario che potrebbe portare la città a un invecchiamento, di qui l’esigenza di andare a potenziare le strutture assistenziali (che oggi contano già 110.000 posti letto).

L’invecchiamento è anche dovuto a un forte tasso di emigrazione della fascia giovanile verso altre città della Turchia, principalmente Istanbul. Nonostante sia la seconda città con il più elevato tasso di istruzione (il 10.77% della popolazione ha una laurea/master/dottorato. Ankara – la prima – conta il 15,45%), il sistema economico sembra non riuscire ad assorbire personale qualificato costretto ad emigrare. Infatti, secondo i dati 2013, il tasso di disoccupazione locale si attesta attorno al 14%, decisamente superiore al 10% di media nazionale. A questo, inoltre, si aggiunga che attualmente il contesto cittadino non offre attività culturali attrativi per quel segmento.

La creazione del Sosyal Yasam Kampusu, quindi, intende fornire una prima risposta all’esigenza di potenziamento dei servizi assistenziali e alla possibilità di creare una offerta attraente per le fasce più giovani della società. Sicuramente non è sufficiente, poiché i problemi come abbiamo visto interessano anche l’ambito economico. Su questo aspetto già il Piano di Sviluppo 2010-2013 aveva dato un impulso di cambiamento incentivando il settore dei servizi avanzati. Ora attendiamo le nuove linee che usciranno dal Piano di Sviluppo decennale della Regione.