Turismo Turchia. Un altro mese nero per il Turismo italiano che si riduce del 56%.

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Il Ramazan Bayramı (la festa del Ramadan, che chiude il mese sacro) ha preso il via ieri, pochi giorni dopo il terribile attentato che ha colpito l’aeroporto Atatürk. Nello stesso periodo in cui la Turchia iniziava a sperare in un ritorno alla normalità grazie alla distensione con la Russia e la rimozione dell'”embargo turistico” da parte di Putin che avrebbe fatto sperare nel ritorno di uno dei principali “ospiti”, sia in termini di arrivi, sia di spesa.

Pochi giorni prima dell’attentato, Il Ministero della Cultura e del Turismo aveva reso pubblici i dati di Maggio che, per l’ennesimo mese consecutivo, avevano evidenziato un calo pesante del turismo estero. A maggio, infatti, il numero di arrivi ha registrato un calo del -34,67% rispetto allo scorso anno.

Turismo Turchia e Europa: -36,67%

Gli arrivi dall’Europa sono diminuiti del -36,67% (due punti sopra la media), sebbene la Germania rimanga ancora il primo paese per numero di ingressi che, come ormai è ben noto, è legato principalmente al flusso degli Almancı (i cittadini tedeschi di origine turca). Ciò nonostante anche il paese tedesco vede un calo del -31,50%.

Gli arrivi dall’Italia si sono più che dimezzati. A Maggio, infatti, sono stati 20.289 gli Italiani che si sono recati in Turchia, in calo del -56,23% rispetto allo stesso mese del 2015 e -69% rispetto al 2014. Gravemente negativo il calo per Izmir che, a Maggio, registra 1.134 arrivi, ovvero -91% rispetto allo stesso mese del 2015 e -96% rispetto a maggio 2014, come se a spostarsi fossero solo gli italiani residenti (1,300 nella circoscrizione consolare di Smirne). E’ auspicabile che il collegamento diretto Milano Smirne di SunExpress, partito il 4 luglio, possa incentivare un maggior afflusso turistico.

La scommessa sul turismo interno

Per molti osservatori locali il 2016 era già stato segnato come l’anno nero del turismo, nonostante il governo avesse messo in piedi delle misure per agevolare e incentivare i collegamenti aerei per portare turisti.

Sul fronte interno, per far fronte a questa emorragia, Ankara ha deciso di portare a una settimana i giorni del Bayram e così consentire ai turchi di recarsi in vacanza. Iniziativa che inizia a mostrare gli effetti desiderati. Secondo i primi dati località marittime come Çeşme registrano il 100% di occupazione. Ovviamente è presto per fare un bilancio definitivo, ma almeno sul fronte del turismo interno i dati sembrano essere positivi.

Tuttavia la perdita di turismo estero è un fattore preoccupante. Il problema principale è una immagine ormai compromessa della Turchia sia da un punto di vista della sicurezza (17 attentati in 12 mesi), sia da un punto di vista politico. In tutto questo, la responsabilità è imputabile da un lato a una stampa sicuramente non favorevole, la cui linea editoriale predilige la narrazione totalitarista tanto da far credere che ormai non vi siano più libere elezioni, e dall’altro ad un governo che non è capace di offrire una contro-narrazione credibile e che, anzi, talvolta sembra voler sostenere tale narrazione barricandosi nel ruolo di “vittima”.