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L’impero Romano, o meglio il suo porto, rivivrà ad Urla grazie al progetto promosso dalla Università di Ankara in collaborazione con il Ministero della Cultura e del Turismo.

Primo esperimento al mondo nel suo genere, almeno secondo il prof. Hayat Erkanal del Centro di Ricerca e Applicazione di Archeologia Sottomarina dell’Università di Ankara che lo dirige, il progetto punta a ricreare fedelmente il porto romano che occupava la costa di Urla quasi 2000 anni fa. Non solo nelle strutture, la cui realizzazione partirà entro un anno, ma anche nelle imbarcazioni e nelle armi, come le catapulte, che un abitante dell’antica Urla avrebbe potuto vedere camminando per le vie dell’antico porto.

Nelle intenzioni dei promotori, tutto, dai depositi, alle navi. alle armi sarà ricreato fedelmente sulla base delle ricerche storiche effettuate dall’Università di Ankara.

Il “Porto Romano di Urla”, oltre ad essere un esperimento scientifico, dovrebbe inserirsi inserire nella offerta turistica della penisola, arrivando in un momento in cui il turismo dall’estero, secondo i dati del primo trimestre rilasciati dallo stesso Ministero della Cultura e del Turismo, è sceso dell’8% rispetto allo scorso anno.

URLA o CLAZOMENE

Nota nell’antichità con il nome greco di Βουρλά (Vourla), Urla fu un importante centro culturale durante il Periodo Ellenistico ed era il luogo dove sorgeva la città Ionica di Clazomene i cui resti, rinvenuti durante gli scavi, sono esposti sia al Louvre sia nel Museo Archeologico di Izmir. Clazomene diede inoltre i natali al filosofo Anassagora che viene annoverato tra i primi ad “esportare” la filosofia dalla penisola anatolica a quella greca.

In un appunto di Aristotele, Clazomene è descritta come un pioniere finanziario nella storia dell’economia per aver utilizzato un bene come l’olio di oliva, in modo organizzato e su scala cittadina per comprare un altro bene (grano), applicando tassi di interessi rimborsabili sul valore dell’olio. Durante una crisi del Grano nel 350 A.c., il comune chiese ai cittadini di prestare dell’olio di oliva alla città garantendo un interesse. Con il prestito furono comprate le navi e furono mandate ad acquistare il grano che fu poi usato come moneta di restituzione dell’olio fornito.

Proprio l’olio di oliva era alla base dell’economia di Clazomene. Qui è stato rinvenuta la più antica pressa per l’olio di oliva (risalente al 6 secolo avanti cristo), ristrutturate nel 2004-2005 in collaborazione con l’Università di Ege, un esportatore Turco di oli di oliva e una società di costruzioni tedesca. La pressa, oggi, è collocata nella sua originale locazione del sito archeologico di Clazomene, collocato vicino al porto.

Sotto l’impero Romano, Clazomene fu inclusa nella provincia dell’Asla e ha goduto dell’esenzione dalle tasse.

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All’apice dell’impero ottomano, nel XVI secolo, Urla fu quasi interamente incorparata dalla fondazione religiosa creata a Manisa attorno al 1520 da Ayşe Hafa Sulta, moglie di Selim I e madre di Süleyman Il Magnifico. Con il rafforzarsi del ruolo di Smirne come porto commerciale, Urla perse importanza ma fu scenario delle lotte più cruenti durante la guerra di indipendenza che portò alla nascita della Repubblica.