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A meno che non si viva in Turchia, dove il nome è una istituzione, o non si sia un addetto ai lavori del settore Automotive, il marchio Eldor potrebbe non dire molto. Eppure parliamo di una azienda che fattura 240 milioni di euro e la cui tecnologia possiamo trovare ogni giorno quando si sale sulla propria Fiat, Mercedes, Volkswagen, Opel, sino a marchi di lusso come Ferrari, Maserati, ecc.

Non mancava proprio nessuno dei marchi automobilistici nella slide di referenze che Pasquale Forte, presidente del gruppo Eldor, ha presentato durante il workshop “Italy, Entrepreneurship & Innovation” promosso dal Consolato d’Italia a Izmir e organizzato in collaborazione con Eldor, per raccontare uno dei più importanti casi di successo dell’imprenditoria italiana all’estero.

Il nostro intento è quello di raccontare le eccellenze italiane – ha spiegato Luigi Iannuzzi, Console d’Italia a Izmir, nel suo intervento di apertura davanti ad una platea di un centinaio di persone del mondo dell’imprenditoria e dell’università Turca – “per fare in modo di stimolare la collaborazione e l’interscambio commerciale e culturale che l’Italia ha con la regione Egeo sin da tempi antichi”.

Sul ruolo importante della Turchia e Izmir si è soffermato anche l’Ambasciatore d’Italia in Turchia, Luigi Mattiolo, che ha evidenziato come l’età giovane della popolazione (“l’innovazione appartiene a loro” ha sottolineato Mattiolo) , la presenza di numerose università dedicate alla ricerca e sviluppo nonché la dinamicità e l’ambiente aperto di Izmir siano tre fattori importanti per lo sviluppo. L’Italia, ha continuato Mattiolo, potrà mettere a disposizione le proprie università agli studenti Turchi per perfezionare la loro formazione.

Eldor: sogno, passione e tecnologia

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Eldor Turchia è una delle prime sedi estere del Gruppo Eldor e oggi conta su un organico di 1.300 persone e un fatturato di circa 240 milioni di euro. Il boom lo ha avuto agli inizi degli anni 2000, quando è passata dal mercato dell’elettronica consumer a quello dell’automotive, raddoppiando i ricavi in meno di cinque anni.

Oggi Eldor è una impresa presente in tutto il mondo, dagli Stati Uniti, al Sud America, alla Cina ma il suo cuore principale è a Izmir. “Proprio da Izmir – racconta Pasquale Forte – è partito il manager turco che ha aperto lo stabilimento in Cina e i formatori che stanno avviando l’impianto negli Stati Uniti”.

Ma non sono i numeri in sé a renderla importante, piuttosto come questi numeri sono stati generati. Le tre parole chiave, costantemente ripetute, erano “Sogni, Passione e Tecnologia”. Il tutto per “costruire un mondo migliore”. Forte, infatti, ha dedicato una parte importante della sua presentazione alla visione di un futuro più sostenibile, grazie al solare (prossimo settore in cui tende puntare l’azienda ?)

Eldor, tecnlogia e qualità della vita

Di tecnologia se ne è vista veramente tanta, durante la visita guidata che è seguita al workshop. La produzione, il controllo di qualità e l’assemblaggio è, infatti, altamente automatizzato.

L’unica parte al momento manuale è il trasporto dei pezzi da una macchina all’altra – spiega Andrea De Lellis, italianissimo “chief operating officer” che dal 1997 segue lo sviluppo dell’azienda – ma automatizzeremo presto anche questa fase”, ha precisato. I nostri addetti, spiega De Lellis, “intervengono solo nel momento in cui si dovesse presentare una anomalia e per prendere i pezzi da una macchina per portarli alla fase successiva di lavorazione”.

Il processo di automazione della produzione è ancora in fase di sviluppo. “Questa parte in realtà rappresenta il nipote tecnologico che usa internet e gli smartphone – continua De Lellis – ci sono altri settori che per il momento non raggiungono questo livello di automazione, ma stiamo lavorando costantemente per trasformarli.”

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Se pensando a una industria pesante ci si aspetta di entrare in un ambiente lugubre e polveroso, Eldor riesce a stupire anche in questo. La sede si trova nella Free Zone di Gaziemir, sulla strada per l’aeroporto. Già la location in sé lascia stupiti per la quantità di verde in cui è immersa, tanto da non far vedere quasi le fabbriche. Non solo, Eldor ha creato un contesto in cui pulizia e ordine sono un mantra. La disciplina, ha spiegato Forte, è la base della sua organizzazione; dalla disciplina deriva la sicurezza e il rispetto reciproco che portano ad amare il proprio lavoro. Infatti, mentre siamo al cocktail, vedo girare un “manuale” di comportamento del dipendente in cui si danno le regole non solo sugli aspetti di sicurezza ma anche su come tenere l’ambiente pulito e come ci si deve comportare.

Eldor si presenta come un modello non solo per l’imprenditoria turca, ma anche per quella Italiana. Una realtà che dovrebbe essere raccontato anche al di fuori dei confini turchi, a maggior ragione perché creata in un paese in cui non ce lo aspetteremo.

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